Proviamo a non chiamarla più ansia, ma paura di…, e guardiamo in faccia il nostro nemico, spiamolo e cerchiamo di conoscerlo in ogni dettaglio.
E’ l’abbandono che ci spaventa? Esploriamolo in ogni angolo della nostra esperienza, presente e passata. E’ un ottimo inizio per non sentirci sopraffatti e spaventati, e incominciare a combattere.
Ci sono momenti in cui la nostra ansia/paura è tutto, si insinua in ogni fibra del nostro corpo e in ogni angolo della nostra mente, in questi momenti non si lascia nè cogliere, nè osservare, è lei, la padrona.
In altri momenti, invece, si acquieta, si addormenta: in questi momenti la possiamo affrontare, farla uscire allo scoperto e “tenerla” nella nostra mente. “Pensiamola”, passiamo in rassegna che cosa ci spaventa e terrorizza dell’abbandono, o della brutta figura, o di che altro ci angoscia.
Che significato hanno per noi queste cose, di che cosa sono fatte, di quali emozioni, pensieri, sensazioni? Ne abbiamo fatto davvero esperienza, cioè siamo stati davvero abbandonati, o ferocemente criticati, o sono solo fantasmi che abitano la nostra mente? In quali situazioni ci sentiamo abbandonati o esposti e nudi agli occhi degli altri?
Adesso i padroni siamo noi, la “paura” è prigioniera nella nostra mente che la ispeziona e viviseziona.
In questo modo, ogni giorno che passa possiamo diventare sempre più consapevoli di che cosa è fatta la nostra ansia- paura, da dove viene, a che cosa si collega come si annuncia. Da nemico ignoto ed oscuro si trasforma a poco , a poco nel nemico di cui conosciamo e prevediamo le mosse.
Comprendiamo che cosa ci accade quando, per esempio, lei/lui è arrabbiato con noi (ansia da separazione), oppure quando ci troviamo di fronte a un nuovo compito (ansia da prestazione). Restiamo in attesa delle emozioni e delle sensazioni che ad una ad una incominceranno a crescere a dismisura dentro di noi.
Sono tutte “brutte” e angoscianti, ma sappiamo che se stiamo “fermi”, se non andiamo “oltre” col pensiero, passano, si allontanano e si porteranno via la nebbia e l’ansia che ci avvolge.
Le situazioni che ci fanno stare male sono ora diventate più chiare e nitide in ogni particolare, finora la cosa migliore da fare è stata fuggirle, rimandarle, evitarle. Giustamente, nessuno ha voglia di ficcarsi da solo nella bocca del leone.
Tuttavia che giri, che circonvoluzioni, per starne lontano. Adesso che siamo un po’ più forti, proviamo ,ogni tanto a lanciarci il guanto e accettiamo la sfida della nostra ansia/paura, che abbiamo imparato a “pensare” e “tenere” ferma nella nostra mente. E’ l’inizio della vittoria.
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