Il gioco patologico o ludopatia

gambling1Il gioco d’azzardo patologico, detto anche ludopatia, seppur rientri nella categoria dei disturbi ossessivo-compulsivi, ha in realtà una elevata attinenza con le tossicodipendenze, tanto da appartenere all’area delle cosiddette “dipendenze senza sostanze”.

 

Il giocatore patologico mostra una crescente dipendenza nei confronti del gioco d’azzardo, incrementando sempre più la frequenza e il tempo dedicato al gioco, le somme di denaro spese, investendo spesso oltre le proprie possibilità economiche e trascurando i normali impegni quotidiani.

 

L’immagine di colui che in preda ad una brama senza fine, si rovina economicamente giocando ai dadi, con le carte, alla roulette, alle slot machines è spesso citata da una ricca letteratura, vale la pena citare “Il giocatore” di F. Dostoeivskij.

 

Questo tipo di dipendenza già riconosciuta dai primi anni ’80 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) viene definita con termine di gambling e rappresenta una specifica patologia.
Nell’era multimediale il giocatore d’azzardo cambia volto: mentre in passato era più facilmente individuabile poichè “segregato” nei luoghi a lui deputati, oggi chiunque sia in possesso di un collegamento a internet e di una carta di credito è un potenziale giocatore compulsivo.

 

Il gioco on-line è estremamente pericoloso proprio perché, nella solitudine della propria casa, il giocatore si sente libero di poter agire al sicuro da sguardi indiscreti.
Viene in questo modo a mancare la funzione socializzante del gioco, che al contrario diviene un rituale solitario e può sfociare in una compulsione. Così come nelle altre net-patologie, si genera un circolo vizioso nel quale il soggetto si ritrova imbrigliato, trascurando di contro quelli che sono i rapporti sociali e familiari.



Psicologa Psicoterapeuta Milano

Dott.ssa Daniela Grazioli

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