Dipendenza: come si riconosce

dipendenza-affettiva-come-uscirne1La distinzione fra uso problematico di un’attività di gioco e lo sviluppo di una dipendenza vera e propria merita di essere considerata con un’attenzione particolare.
Parliamo di dipendenza vera e propria solo quando ci si trova di fronte a un coinvolgimento totale dell’individuo, a uno stravolgimento completo del suo assetto motivazionale, a una attivazione sistematica e continua verso a ciò che è ormai “l’unico oggetto delle sue brame”.
L’uso problematico o “abitudine” si ha quando il soggetto mantiene la capacità di “integrare” l’oggetto del proprio desiderio, con quelle che sono le esigenze della vita reale. La possibilità di passare dall’una all’altra di queste due condizioni, ovviamente, dipende dalla misura in cui chi “gioca” per troppo tempo con abitudini pericolose rischia di diventarne schiavo.

Se il soggetto presenta almeno cinque tra i sintomi sottoelencati, viene diagnosticato un quadro di gioco d’azzardo patologico (DSM-IV, 1994). Conoscere questi sintomi è molto importante per rendersi conto ed essere coscienti della situazione se mai si dovesse incorrere nel problema della dipendenze, in modo da riuscire a bloccare la dipendenza stessa sul nascere ed evitare complicazioni ben più gravi.

 

1. È eccessivamente assorbito dal gioco d’azzardo (per esempio, il soggetto è continuamente intento a rivivere esperienze trascorse di gioco, a valutare o pianificare la prossima impresa di gioco, a escogitare i modi per procurarsi denaro con cui giocare).

 

2. Ha bisogno di giocare somme di denaro sempre maggiori per raggiungere lo stato di eccitazione desiderato.

 

3. Ha ripetutamente tentato di ridurre, controllare o interrompere il gioco d’azzardo, ma senza successo.

 

4. È irrequieto o irritabile quando tenta di ridurre o interrompere il gioco d’azzardo.

 

5. Gioca d’azzardo per sfuggire problemi o per alleviare un umore disforico (per esempio, sentimenti di impotenza, colpa, ansia, depressione).

 

6. Dopo aver perso al gioco, spesso torna un altro giorno per giocare ancora (rincorrendo le proprie perdite).

 

7. Mente ai membri della propria famiglia, al terapeuta, o ad altri per occultare l’entità del proprio coinvolgimento nel gioco d’azzardo.

 

8. Ha commesso azioni illegali come falsificazione, frode, furto o appropriazione indebita per finanziare il gioco d’azzardo.

 

9. Ha messo a repentaglio o perso una relazione significativa, il lavoro, oppure opportunità scolastiche o di carriera per il gioco d’azzardo.

 

10. Fa affidamento sugli altri per reperire il denaro per alleviare una situazione economica
disperata causata dal gioco (una “operazione di salvataggio”).



Psicologa Psicoterapeuta Milano

Dott.ssa Daniela Grazioli

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